Orlando, giovane aspirante poeta dalle forme androgine, vive più vite e più forme: uomo, ermafrodito, donna, in una vicenda che attraversa quattro secoli, intreccia molteplici storie, trasforma e dilata la coscienza del protagonista.
Sedicenne annoiato, che gioca rintanato nel suo palazzo nobiliare, colpendo la testa di un pupazzo moro appeso al soffitto, nell’Inghilterra patriarcale e nazionalista del ‘500, fantasticando sui rumori, i suoni, le suggestioni, che arrivano dall’esterno; paggio alla Corte della Regina Elisabetta I, la “Regina Vergine” che lo trattiene come suo Favorito; Duca, che sceglie di lasciare l’alta società per avventurarsi – a 30 anni - tra i tumulti del mare e dei popoli, amando più donne e facendo tutte le esperienze possibili. Infine, Donna, prima zingara, poi colta, poi moderna e libera. Sempre - nell’animo e nei desideri – scrittrice.
Per due volte Orlando fa la strana esperienza di dormire diversi giorni. La prima, quando decide di partire per l’Asia, dove diventerà Ambasciatore e acquisirà nuove onorificenze; la seconda, da cui si sveglierà Donna.
Con il suo nuovo corpo dovrà fare i conti per il resto della vita. Se ne accorge immediatamente: l’atteggiamento degli uomini diventa riverente, ossequioso, attento alla privacy di una Signora. Orlando deve educare i propri sentimenti maschili alle convenzioni sociali che subiscono le donne. La sua anima non è mutata, il suo corpo sì. Pensa come un uomo, deve vivere come una donna: nelle Corti erudite del ‘ 700, durante le lotte politiche dell’‘800 liberale, nel primo ventennio, moderno e progressista, del XX secolo. Il romanzo-biografia, che inizia in età Elisabettiana, va avanti e si ferma, infatti, al 1928, anno della pubblicazione.
Il Duca Orlando è diventato Lady Orlando. Deve abituarsi alle stoffe degli abiti che si impigliano nei tacchi, alle parrucche, alla cura della bellezza, alle convenzioni sociali che la vogliono sposata e con figli. Lui/Lei che aveva resistito per 4 secoli!
L’ostacolo più difficile da superare è però quello della scrittura, del racconto, della Poesia. In fondo, Orlando è la biografia di Vita Sackville, ma è, soprattutto, la biografia della creatività e della emancipazione, in un romanzo che riesce ad esprimere compiutamente i due punti di vista, maschile e femminile.
La vita di Orlando travalica i Secoli e i Generi. Cosa che può fare solo la Letteratura.
Il lettore viaggia nel tempo e nello spazio grazie alle Maschere, ai Costumi, al Teatro. Orlando attraverso la metamorfosi, il passaggio da uomo ad ermafrodito a donna, da eroe ad eroina, è il simbolo della trasformazione continua, mai definita, del corpo, del genere, della mente. Una metamorfosi anche dei generi letterari: dalla poesia di corte, alla cultura popolare, a quella erudita, al romanzo modernista, di cui Virginia Woolf è riconosciuta fondatrice.
Continuità ed evoluzione per un cambiamento progressivo dello Spirito e della Forma, della Vita e dell’Arte. Ecco perché anche la Biografia è Romanzo: racconto senza tempo, né spazio. Né genere definito.
Grazia Napoli