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Il biglietto

Pubblicato in Racconti Inediti
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il biglietto 1

Alberto, giovane studente, abita nei pressi del centro di una cittadina alquanto particolare. Le sue strade strette, con l’asfalto dissestato dal sale cosparso per sciogliere il ghiaccio, sono percorse da auto, pullman, camion, moto. Ogni mattina Alberto osserva attraverso i vetri ciò che accade e sorseggia il suo caffè. Ad un tratto le voci concitate attraggono la sua attenzione: sono i proprietari di mezzi che litigano per occupare i pochi parcheggi disponibili.

Sotto la sua abitazione risiedono due imprese di pompe funebri, una gestita da un personaggio grottesco che distribuisce bigliettini ai passanti augurando loro di non avere mai bisogno del proprio carro funebre … che dire…così si spiegano gesti scaramantici atti a tener lontano l’invito di Enrico gestore della sua impresa.

Gli altri, ogni giorno sembrano fare il gioco delle tre carte, e spostano i mezzi adibiti al trasporto di infermi o dell’ultimo viaggio… e non si sa come… riescono sempre ad occupare almeno due posti a parcheggio.

Ormai per Alberto questa visione è quasi divertente perché rimane un mistero capire come arriva l’informazione del parcheggio libero.

Ogni giorno alla stessa ora giunge un ceco, ormai invecchiato, un tempo accompagnato dal suo cane fedele, non si sa come faccia, ma con estrema sicurezza attraversa la strada nel punto in cui si incrociano i due sensi di marcia e dove le auto accelerano la propria corsa, imperterrito, col suo bastone, riconosce gli ostacoli e procede con disinvoltura.

In pochi metri di superfice, un’enoteca, una banca, una profumeria, un negozio di abbigliamento per bambini, e tutti gli acquirenti pretendono di fare i propri acquisti entrando, se fosse possibile, con le proprie auto nei rispettivi negozi.

Alberto registra ogni evento, a volte divertito, altre esasperato dalla presenza di auto della Polizia Municipale, che, “attenzonata“ addobba i parabrezza delle auto in sosta vietata, di bigliettini alquanto costosi.

Alberto decide allora di entrare nell’enoteca, e col pretesto di acquistare qualche bottiglia di vino buono, ascolta le novità e gli aggiornamenti dell’ormai mitico Rocco che insieme al vino, vende gossip di quei pochi ma affollatissimi metri di strada.

Poi, come in un percorso ad ostacoli, Alberto cerca di guadagnare il marciapiede attiguo al suo portone, evitando, auto in corsa, bigliettini e vigili. Finalmente rientra casa per gustare il vino buono, mentre continua ad osservare dal suo balcone altre immagini di vita quotidiana.

Tina

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