Dall’8 settembre 2020, fino all’11 aprile 2021 il Chiostro del Bramante, a Roma, ospita nel pieno centro della città l’esposizione Banksy a visual protest, più di cento opere in mostra proprio grazie alla tecnica prediletta dall’artista, lo stencil, in un arco di tempo che raccoglie quelle diffuse dal 2001 al 2017. Banksy, la cui vera identità rimane ignota al grande pubblico (sappiamo soltanto luogo e anno di nascita, ovvero Bristol, 1974) è attualmente ritenuto uno dei maggiori esponenti della street art.
“Cosa farai quando finirà tutto?”
«L’acqua del lago era appena increspata; il riflesso di rame dell’antica reggia dei Sung si frantumava in riverberi scintillanti come foglie che galleggiano. - Le immagini della memoria, una volta fissate con le parole, si cancellano, - disse Polo. - Forse Venezia ho paura di perderla tutta in una volta, se ne parlo. O forse, parlando d’altre città, l’ho già perduta a poco a poco.». Le città invisibili, Italo Calvino (Einaudi, 1972, pag. 95).
Cosa succede se si vive solo di ricordi? Quando la vita presente si confonde con le immagini dei giorni passati, dei giorni perfetti, quando vogliamo ardentemente portare il nostro passato nel nostro futuro?
Roma, 23 marzo 2019, è una domenica tiepida e soleggiata, perfetta per uscire con una giacca di jeans. Sono le quindici, io e la mia amica ci prepariamo. La strada che separa casa nostra dalla metro è quasi deserta. In poco tempo arriviamo alla fermata Ionio, usciamo e percorriamo ancora un piccolo tratto a piedi.
A detta di Tommaso Paradiso, Franco126, chiamato amichevolmente “Franchino”, è «la più grande penna che c’è in questo momento». Il suo primo disco da solista, Stanza singola, non smentisce tale affermazione.