Apr 20, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023

Il collezionista

Pubblicato in Osservare
Letto 249 volte

osservare 1 L’arte è sempre più vista come un bene rifugio, uno strumento valido per differenziare i propri investimenti ed il mercato dell’arte si è sicuramente ampliato grazie all’ingresso di nuovi collezionisti alcuni dei quali con ambizioni museali, che concorrono per l’acquisto di opere di altissima qualità e prezzo. 

Il collezionismo di opere d’arte è divertimento, passione, ossessione, per molti investimento; sovente nasce come  interesse, diviene mania sino a trasformarsi in vizio: molti collezionisti accumulano freneticamente a scapito della famiglia, proprio come i giocatori. Di fatto questa ossessione diventa anche un limite del collezionista stesso, perché lo rende fortemente individualista anziché trasformare questa patologia, soprattutto oggi in un momento di gravi difficoltà del sistema dell’arte pubblica, in un elemento a favore dei più e della collettività e con una maggiore fruibilità sociale. Questa pratica nasce dalla curiosità di capire, in termini economici , i valori reali in gioco e di entrare ad analizzare il mondo dei collezionisti  coniugando  due interessi: quello artistico , che costituisce priorità puntando ad opere che provocano emozione , e quello dell’investimento, spesso altamente speculativo. Il collezionista ha la presunzione di “capire” quello che compra, che può costituire vero e proprio status-symbol dettato però anche dall’amore per le cose belle, curiosità  e voglia di viaggiare. Non servono grossi capitali, perché si può partire con artisti minori (che poi magari si rivalutano con grande soddisfazione); bisogna però saper frazionare il rischio e diversificare gli investimenti, proprio come si fa nel mondo della finanza. Spesso il criterio di collezione si  sviluppa autonomamente ed incrocia moltissimi temi e stili anche perché l’arte è un’esperienza di vita che non può essere circoscritta a un singolo argomento. Da una parte si cerca di ampliare il numero delle opere per ogni singolo artista, dall’altra si guarda con attenzione particolare ad alcuni artisti giovani dei paesi emergenti e infine riscoprendo il lavoro di artisti storici, dimenticati dal mercato dell’arte e per fortuna oggi recuperati da alcuni giovani curatori. Per farne parte occorre avere un pizzico di razionalità , irrazionalità e con una buona dosa di follia. Occorre comperare sempre di un artista un’opera importante e significativa. Essa avrà sempre valore nel tempo. Approfondire in modo sistematico il lavoro dell’artista prima dell’acquisto. Recuperare il ruolo centrale del gallerista e fra questi quelli che fanno ricerca, approfondimento e hanno un forte collegamento curatoriale. Usare tutti i mezzi di informazione disponibili e non lasciarsi influenzare dalle tendenze del momento ma seguire il proprio gusto. E poi lasciarsi andare…

Gervasio Serena

Altro in questa categoria: Viva Arte Viva »

Commenti