"Non uso il computer neanche per colorare. io sono un artigiano". Prende una biro e comincia una figura di donna: dal volto, naturalmente, "è il volto che fa la differenza. Una gamba, in fondo, è sempre una gamba". Per la precisione inizia sempre dall'occhio destro, "non so perché, ma se parto dal sinistro non mi viene. Lei vede una splendida donna nuda, vero?, ma quel che conta sono le pieghe del lenzuolo che si piega sotto il peso del corpo. Ecco: nei miei disegni, se una donna è seduta su una sedia dev'essere una sedia vera, una sedia dove ci si può sedere, la migliore delle sedie disegnabili. Perché ci vuol poco a fare un fumetto pornografico: basta una sequenza di corpi nudi. Ma l'erotismo sta attorno. Certo non mi aspetto di essere ricordato come "quello che disegna delle magnifiche sedie". Ma se il mio successo ha un segreto, sta lì".
Milo Manara (Maurilio Manara), in un intervista, così descrive il suo lavoro creativo. Nato a Luson (Bolzano ) il 12 settembre 1945 è un autore e disegnatore di storie e vignette a fumetti, conosciuto in Italia e all'estero per il fascino sensuale delle sue tavole grafiche. L’arte di Manara ha avuto modo di esprimersi su copertine di dischi, locandine, carte da gioco, tarocchi, videogiochi e dalla sua celebre opera “Il gioco” è stato tratto anche l’ adattamento per un film. Cura anche campagne pubblicitarie come quelle per Chanel, Permaflex e Yamamay e conta moltissime collaborazioni con personaggi importanti quali: Hugo Pratt, Federico Fellini, Enzo Biagi ,Pedro Almodovar e Vincenzo Cerami. Dopo numerosi premi e riconoscimenti in Italia e all’estero, il 20 febbraio 2009 l’Accademia di Belle Arti di Macerata conferisce a Milo Manara il titolo di Accademico Honoris Causa. Di recente pubblicazione un’opera a fumetti dedicata alla vita del pittore Caravaggio intitolata “La tavolozza e la spada” e che ha dato al suo Caravaggio il volto di Andrea Pazienza, altro giovane fumettista e pittore scomparso prematuramente nel 1988. In una sola settimana dal lancio il volume pubblicato da Panini Comics nella collana “Panini 9L” ha conquistato il primo posto in classifica su Amazon nella categoria Fumetti e “Arte, musica e cinema” e il settimo nella categoria Libri. Con questo suo ultimo lavoro sembra che Milo Manara abbia finalmente acquisito un’autonomia e un controllo assoluto sulla storia, per cui il tratto essenziale guadagna in velocità e naturalezza fino a fondersi con la colorazione, di certo con il trattamento del chiaroscuro proprio come il pittore Caravaggio .Ogni vignetta sembra dotata di piani, trasparenze e velature che faranno la gioia di qualsiasi appassionato di fumetti. Questa sua opera è la prima di due volumi. Narra la vita del geniale pittore italiano, dal suo arrivo a Roma alla fine del ‘500 fino alla rocambolesca fuga dalla capitale.
Le straordinarie tavole di Manara ne raccontano l’arte e le opere, ma anche le avventure e gli eccessi. “Ho deciso di realizzare quest’opera perché la vita stessa di Caravaggio sembra proprio disegnata apposta per un fumetto e la sua vita è stata la vita di un avventuriero”. Il segno dell’autore eccelle nel restituire l’incanto plastico e la tensione sensuale che traboccano dalle tele del Caravaggio che lui decide di ridisegnare senza l’ausilio di supporti fotografici : Il Martirio di S.Matteo, Giuditta e Oloferne o la Morte della Vergine. L’intreccio narrativo, per quanto fantasioso, è filologicamente fondato su episodi reali, collegati dall’immaginazione del fumettista in maniera plausibile e la grandezza di questo autore si misura anche nella capacità di distaccarsi dai propri stilemi abituali, pur mantenendo la propria personalità autoriale. Il marchio stilistico di Manara lo si nota nell’ossessione erotica, l’esposizione sistematica e spesso gratuita del corpo femminile. Ma Del resto, la pittura di Caravaggio è innervata continuamente da una potente tensione erotica, non c’è bisogno di caricarla ulteriormente: esplicitandola se ne impoverisce l’impatto.
Per il resto e’ un’opera immersa in luci ed ombre. Manara descrive Caravaggio come il simbolo dell’uomo d’azione, oltre che del pittore e non dimenticando la sua straordinaria modernità. Infatti forse per primo, ha rovesciato completamente il modo di dipingere: la sua tecnica non era basata su delle strutture prima disegnate sulla tela e poi dipinte, ma invece sulla costruzione dei suoi quadri con dei veri modelli disposti teatralmente, come oggi farebbe un fotografo o un cineasta. Il suo omaggio caravaggesco ha riscosso il plauso di eminenti studiosi, primo fra tutti Claudio Strinati, che ne ha firmato un’introduzione altamente elogiativa.
Serena Gervasio