Apr 26, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023

L’itinerario: una traccia su carta del proprio destino In evidenza

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Itinerario.

Concernente il percorso relativo al viaggio, talvolta con particolare riferimento alla determinazione spaziale o all’entità.

Viaggio.

Ne scrive il filosofo, Umberto Galimberti: “(…) Quando viaggiare è offrirsi al rischio di non essere compresi, e, al limite, neppure letti come uomini o come simili, allora è la terra a offrirsi senza nessun orizzonte, e il cielo a coprire una vastità senza riferimento, e la storia a inabissarsi nei secoli per evocare tutta quella immaginazione che mai avremmo sospettato avesse riscontri di realtà. (…) Qui il viaggiatore incontra quella parte dell’anima che è la meno spirituale perché è la più istintiva. L’anima-animale, appunto. E istinto vuol dire fondersi con gli odori, le variazioni di temperatura, i suoni, il vento, con il sole che cuoce sulla testa e porta i pensieri su vie associative inconsuete, dove ciò che alla fine si trova è la giusta dimensione di sé”.

 

Vita.

“Vivere è de-coincidere” di François Jullien, filosofo, anch’egli: “Si potrebbe pensare che vivere, in sé, sia coincidere. Essere in vita significa essere in coincidenza ininterrotta con il mondo e con sé stessi, una coincidenza che è alla base della mia percezione, interna ed esterna, attraverso cui mi sento vivere. Si potrebbe anche aggiungere che sia una simile coincidenza, in questo caso intesa nei due sensi del termine, come simultaneità e congruenza, a definire il mio presente; e che è ciò a fare in modo che io sia vivente. (…) Il concetto di de-coincidenza risulta determinante per comprendere la tensione della vita e, di conseguenza, per chiarire il continuo rinnovamento che costituisce la vita stessa, che chiama in causa una capacità di ‘slancio’ e quindi di sviluppo. (…) Non è forse tramite de-coincidenze successive, improvvise o più o meno diluite nel tempo, che la vita si è dispiegata sulla terra e l’umano si è promosso e ha potuto, infine, emergere, mostrando la propria singolarità”?

Tre complementarità, utili a supportare la visione di chi scrive.

Che sia identitario, di ricerca, di osservazione, ogni itinerario finisce per diventare segno tangibile sulla mappa del proprio bagaglio emotivo. Che si impreziosisce, si accresce nel volume e nella qualità. Che stimola curiosità e intelletto. Che si replica in termini di felicità autentica. Che si rafforza nel desiderio di moltiplicarsi. Mai pago di chilometri e di proiezioni.

Non è fondamentale che abbia un prologo di dettagli, è importante che si auto-determini nel cammino, che riporti degli errori formali, perché è in quella alternativa che abita una misteriosa magia.

Un po’ come in un buon dolce, la mescolanza equilibrata (!) di ingredienti, il cui valore aggiunto si compone di incontri, di visi, di voci, di suoni, concorre alla ricetta perfetta. Seppure nella unicità dei sapori.

Dal sogno alla realizzazione, disegnare un percorso equivale a trascrivere il soffio vitale del proprio destino.

A obbedire, infine, a quella circolarità di sensi che de-coincide, che si smaschera, che si rende dettaglio di un tutto, che si rende disponibile a farsi modellare, a farsi ri-costruire, a farsi immaginare.

A farsi ascoltare.

Virginia Cortese

Virginia Cortese

Giornalista pubblicista

Appassionata e onnivora lettrice

Considero i libri come finestre sulla vita, da aprire costantemente per imparare come comportarsi sulle strade del mondo.

I miei libri guida sono La Nausea di Sartre, Amore Liquido di Bauman e Il Libro del riso e dell’oblio di Kundera.

Mi piace contemplare e vivere il Bello, perché sono convinta che sia davvero l’antidoto al male. Adoro l’arte, la corrente espressionistica è senza dubbio quella che mi rappresenta in modo totale, il mio quadro del cuore è Notte Stellata sul Rodano di Van Gogh.

Una visione romantica e di prospettiva sulle cose non può esulare dal ri-conoscersi in un’opera lirica, la mia è La Bohème di Puccini.

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