Apr 19, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023
Virginia Cortese

Virginia Cortese

Giornalista pubblicista

Appassionata e onnivora lettrice

Considero i libri come finestre sulla vita, da aprire costantemente per imparare come comportarsi sulle strade del mondo.

I miei libri guida sono La Nausea di Sartre, Amore Liquido di Bauman e Il Libro del riso e dell’oblio di Kundera.

Mi piace contemplare e vivere il Bello, perché sono convinta che sia davvero l’antidoto al male. Adoro l’arte, la corrente espressionistica è senza dubbio quella che mi rappresenta in modo totale, il mio quadro del cuore è Notte Stellata sul Rodano di Van Gogh.

Una visione romantica e di prospettiva sulle cose non può esulare dal ri-conoscersi in un’opera lirica, la mia è La Bohème di Puccini.

NickTheNightfly

Movimenti circolari.

Come abbracci in un valzer notturno.

Stelle che si rincorrono gioiose e che non conoscono la nostalgia.

Fiabe che si rileggono in sguardi che hanno il gusto dell’estate.

Narrazioni romantiche.

Melodie centellinate in tessere dalle sfumature dell’oro.

Finestre sull’infinito.

Mosaico di passi sulle onde che cullano.

Visioni marine di speranze giovanili.

Soffio spregiudicato, mani  sugli occhi, sorprese del cuore.

Sorrisi innocenti e caldi.

È un chiaro di luna.

Di luna blu.

Virginia Cortese

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sakamoto 1

Un’osservazione distante.

Molto cauta.

Non prevede il contatto con la terra.

Non include sguardi.

Non afferma.

Si contrappone.

Libra.

Sorride negli spiargli di resurrezione.

Ammanta.

Abbraccia i bagliori della negazione di senso.

È acuta come un’aurora scoperta.

È molecolare come una stella invernale.

È decisiva come una contrazione di sguardo.

È temeraria come la comunione muta di un abbraccio.

È consolatoria come la trasparenza della libertà.

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Virginia Cortese

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Luis Bacalov jpeg

Come quando ci si insegue in uno specchio.

In un bagliore.

Nell’epifania di un’aurora.

Dolce come un canto di spezie.

Acuto come una parola non pronunciata.

Preciso come una ferita nella luce.

Una corsa nelle ragioni dei sensi.

Nelle speranze illusorie.

Nelle stagioni di certe timidezze.

La coincidenza di sguardi e di pensieri.

Un sospiro, un’incertezza, un passo falso.

Un desiderio confessato e un sorriso senza motivo.

Come quel viaggio che s’intraprende distrattamente.

Che, d’improvviso, si fa il più vibrante di sempre.

Sorprendente come i cieli d’inverno.

Centrale. Maestoso.

Quel suadente carillon che sigla le melodie geometriche dell’universo.

Virginia Cortese

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placidodomingo 1

Una domanda al Destino vale quanto il bi-sogno che prescinde dal Caso?

Non conosce risposta il solitario che intraprende il cammino.

Né il conoscitore del mondo.

Né colui che vaga con lo sguardo chiuso ai sentimenti.

Si chieda alle stelle del cielo d’inverno.

Ai sognatori irriducibili.

Alle madri.

Ai poeti.

Ai viandanti ricoperti dalle parole del mattino.

Ai giovani che passano sui viali della speranza.

Alle luci sul passato.

Agli spiragli che lasciano spiare il futuro.

A chi sorride.

A chi porge le mani.

A chi tace e contiene, in un silenzio, le narrazioni più preziose dell’universo.

A chi non teme la morte.

Virginia Cortese

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JeffBuckley 1

Un silenzio diffuso non ripaga un sentimento di nostalgica rassegnazione.

Una linea simbolica ricade su un’umanità di sguardi.

Una luce segue il cammino di visione.

L’odore del passato soffoca il vento del futuro.

Un fiume di lacrime spegne il fuoco di un cuore indurito.

Ma è richiuso e non si accorge del suo fluire.

Una striscia di oro guarda il cielo, la luna le fa eco.

Le belle speranze sono cornice di una strada lastricata di rose.

Un sogno s’infrange. Un altro rinasce dalle sue ceneri.

Gli fa un cenno e lo invita a tacere.

Deve riprendere il volo, ma non vede ragioni su cui salire.

Virginia Cortese

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