Trentadue opere, databili dal principio del Seicento alla fine dell’Ottocento, restituiscono l’interesse coltivato da Camillo d'Errico verso questo specifico genere di pittura, notoriamente tra i preferiti nei circuiti del collezionismo erudito partenopeo della sua epoca. Dall'ambiente culturale intorno ai fiamminghi e a Salvator Rosa, da Micco Brandi a Luigi e Raffaele Stanziani, le sale del Museo Provinciale ospiteranno la mostra fino al 30 ottobre 2016. Questo allestimento si colloca in una più ampia strategia di valorizzazione dell'intera collezione d'Errico che vede a Matera, nel Museo di Palazzo Lanfranchi, l'esposizione di 118 dipinti nelle tre grandi sale dedicate al collezionismo. In quella centrale hanno trovato sistemazione i quadri che Camillo riteneva fossero stati realizzati da grandi maestri del passato (tra i quali Tiziano, Caravaggio ed il Guercino), posizionati sulle pareti per la prima volta in doppio ordine e secondo le sue stesse “passioni” e convinzioni, ricostruendo la sequenza dei dipinti della "galleria" in Palazzo d'Errico a Palazzo San Gervasio.
A Pompei presso l’Antiquarium degli Scavi, è esposto alla mostra Per grazia ricevuta. La devozione religiosa a Pompei antica e moderna [visitabile fino al 27 novembre 2016] il dipinto la Fuga in Egitto di Filippo Vitali.
A Palazzo San Gervasio nello storico Palazzo d'Errico il 13 luglio è stata inaugurata la rassegna Ospiti in galleria. Sguardi riflessivi e pose al naturale della Collezione di Camillo d'Errico. 29 dipinti che ricostruiscono un itinerario facendo ricorso a numerose tele mai esposte e pensato nella prospettiva di mettere a dialogo alcuni dei capolavori conclamati della quadreria con un gruppo di dipinti meno noti. Tutto questo si è potuto realizzare grazie alla proficua collaborazione del Polo Museale con l'Ente Morale Camillo d'Errico e con il Comune di Palazzo San Gervasio.
A cura della redazione