Apr 19, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023

Carlo Levi, Genius loci

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inv CarloLevi1 "Nullus locus sine Genio", ossia “nessun luogo è senza Genio”. L’espressione usata dal relatore latino Servio per commentare l’Eneide è stata utilizzata per raccontare un uomo e i suoi luoghi: Carlo Levi e la Basilicata. Una narrazione attraverso scatti fotografici e opere pittoriche che esaltano il concetto di “spirito” del luogo e dell’uomo. Un’immagine che affonda le sue radici nella cultura classica in cui si parla di sacralità dei luoghi e della funzione che ogni uomo è chiamato ad assolvere e che consegna a noi contemporanei il concetto di “essenza di un luogo”. Luoghi dotati di una certa forza, di un’anima, capaci di influenzare le persone che vi abitano. Affermazioni, queste, che ci portano nei meandri dell’antropologia secondo cui un uomo che vive in certi luoghi, con il passare del tempo ne assume i caratteri, diventa simile ad essi.

Così è stato per Aliano e Carlo Levi. Uno stretto rapporto tra terra e uomo sfociato in amore struggente di cui ha voluto parlare la mostra fotografica e pittorica Genius Loci...persistenze spazio temporali allestita presso la Biblioteca nazionale di Potenza inaugurata lo scorso 8 maggio e visitabile fino al prossimo 10 giugno.

Un’occasione fornita da varie ricorrenze che riguardano lo scrittore e pittore torinese: i 40 anni dalla sua scomparsa, i 70 dall'uscita del romanzo "Cristo si è fermato ad Eboli" e gli 80 dal suo confino in Basilicata. Una mostra che unisce i vari linguaggi espressivi: la fotografia e l’arte figurativa e che dedica uno spazio alle opere letterarie dello e sullo scrittore (Cristo si è fermato a Eboli, 1945, L'orologio, 1950, Le parole sono pietre, 1955, Il futuro ha un cuore antico, 1956, La doppia notte dei tigli, 1959, Tutto il miele è finito, 1964).inv CarloLevi2inv CarloLevi3 inv CarloLevi4

33 scatti fotografici, a cura dell'Associazione Fotografica "Imago Lucus", dedicati ai luoghi leviani del confino, i paesaggi materani di Aliano e di Grassano. 9 opere di Levi, selezionate dal Polo Museale Regionale della Basilicata dal titolo "I dipinti di contenuto sociale". Opere che vanno dal 1953 al 1974 di proprietà della Fondazione "Carlo Levi" di Roma date in comodato al Museo d'arte Medievale e Moderna della Basilicata - Palazzo Lanfranchi, che le ha messe a disposizione per questo evento. Chiude l’esposizione il ritratto di Levi realizzato dall'artista Rocco Santacroce. Un evento che racconta anche un buon esempio di sinergie tra le realtà pubbliche e private che operano sul territorio a favore della cultura investendo in operazioni di tale importanza. inv CarloLevi6inv CarloLevi7inv CarloLevi8

La mostra affronta un percorso geometrico e cromatico che riguarda il paesaggio e i suoi abitanti: linee profonde e scure che spaccano la terra arida, che disegnano il contorno del paese, che segnano i volti arsi dal sole della gente del paese. I colori caldi e materici: il giallo d'estate, l'ocra delle argille, il nero degli stendardi appesi alle porte, della Madonna nera, degli occhi profondi delle nonne, dei veli delle vedove, dei capelli delle streghe. Poi il bianco dei sassi di fiume e delle carcasse delle carogne. Il grigio-verde degli ulivi, delle pale dei fichi d'India, il verdastro-azzurrino delle imposte di legno e poi il blu del cielo terso.

E le curve dei tornanti, delle piccole case arroccate su cui si staglia l'ombra di una figura incorporea ed eterea. Lui, l’uomo, il Genius che non ha mai abbandonato quelle terre, che le osserva dall’alto, da dietro le case, attraverso i muri. Lui è sempre lì. La sua anima non ha emigrato altrove. E’ rimasta tra le colline arse dal sole e levigate dal moto incessante del vento. L'invisibile che sta dietro il visibile. inv CarloLevi5

Immagini incantate di un luogo che non ha mai smesso di raccontare la sua storia rese suggestive dalla sovrapposizione di scatti e dalla esposizione multipla di immagini.

Foto che hanno colto  lo spirito di Carlo Levi, Genius Loci, benevola eterna presenza.  

Eva Bonitatibus

Eva Bonitatibus

Giornalista pubblicista

I libri sono la mia perdizione. Amo ascoltare le storie e amo scriverle. Ma il mio sguardo curioso si rivolge ovunque, purché attinga bellezza e raffinatezza.

La musica è il mio alveo, l’arte la mia prospettiva, la danza il mio riferimento. Inguaribile sognatrice, penso ancora che arriverà un domani…

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