Jun 05, 2023 Last Updated 6:32 AM, May 26, 2023

Relazioni e Consensi, non sempre a colori In evidenza

Pubblicato in Immaginare
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Il prezzo della pace

 Ci avevate mai pensato che alla base del concetto di relazione ci fosse il consenso ? È così da sempre, e questi consensi hanno inizio da quando nasciamo, anzi in un certo senso da quando veniamo concepiti, e ci accompagnano poi per tutta la vita. A volte siamo noi ad essere consenzienti, e altre volte lo subiamo, nell'accezione di essere accettati.

 

Se è vero che l’espressione relazione interpersonale, come da Wikipedia, si riferisce al rapporto che intercorre tra due o più individui basandosi su scambi di sentimenti, passatempi, o impegni sociali, è altrettanto vero che siamo originati dal consenso. Quel consenso che in Italia, come afferma la legge può essere ritenuto valido dopo i 14 anni, età dopo la quale un rapporto sessuale può essere ritenuto in linea generale lecito se il minore è consenziente e non vi siano con il partner particolari relazioni del tipo descritte dal Codice penale. Man mano che cresciamo siamo alla continua ricerca del consenso, in quel caso da parte dei nostri genitori con le classiche risposte “sì e no”, iniziandoci dunque alle cose consentite e alle cose proibite, portandoci a distinguere cosa è giusto da cosa è sbagliato. Facendo tesoro di questi insegnamenti che potremmo definire educazione, approcciamo all’istruzione scolastica, la quale ci permette di acquisire quella criticità (si spera) che ci rende capaci di decidere e di passare dall’essere passivi ad attivi. Sì, perché è man mano che cresci che ti viene riconosciuto il diritto di decidere e quindi di acconsentire a qualcosa o qualcuno. Si inizia con quello sessuale, si continua con quello politico con l’azione del voto alla maggiore età e si va avanti così nel diventare parte integrante della società in cui vivi, dove proprio attraverso il tuo consenso contribuisci al divenire, allo sviluppo, alla via che vuoi venga seguita dal mondo che abiti. È una cosa che facciamo quotidianamente, probabilmente lo facciamo così tante volte al giorno, che non ce ne rendiamo conto.

Un ruolo molto importante gioca l’immagine, oggi più che mai visto il boom dei social network. L’immagine cattura l’attenzione per generare consensi, con essa si vuole instaurare una comunicazione e cioè un processo con cui si vuole trasmettere un’idea da un corpo a un altro; essa è veloce ed efficace, questo è il motivo per cui viene utilizzata in primis dalla pubblicità, ed è nella quotidianità dai giovani, i quali sono alla costante ricerca di consenso e accettazione da parte della società.

È un qualcosa che viene utilizzato da quando siamo ancora in grembo attraverso le ecografie. La presentazione del bambino alla famiglia attraverso un’immagine in bianco e nero così che questo cominci ad essere accettato e ad entrare a far parte di un nuovo nucleo, e nel presentarsi è capace di suscitare così tante emozioni, che il momento verrà ricordato per tutta la vita dai genitori, beh questo senza dubbio genera di sicuro un consenso positivo! Si andrà avanti per tutta la vita. Immagini per immortale e ricordare momenti, facilitati dall’uso delle fotocamere degli smartphone, in qualche modo sono capaci si suscitare emozioni per chi li ha vissuti, ma allo stesso tempo sono capaci di trasmettere l’emozione di quel momento alle persone che guardano, siano esse estranee o semplicemente assenti al momento dello scatto. Ritengo che la fotografia sia questo.

Il fotografo cerca di stabilire una relazione con l’oggetto da fotografare che può essere qualcuno, qualcosa, un paesaggio o una scena, è comunque il voler esprimere un qualcosa o un sentimento che egli sente. La sua esigenza di comunicare deve essere espressa attraverso una immagine, ottenere il consenso di chi la guarda, ed è proprio quando ottiene il consenso che ad esso viene riconosciuto il merito nell’essere riuscito a comunicare in maniere efficace ed unica un concetto complesso; l’utilizzo di una sola immagine è stata capace di far affiorare al cervello un pensiero complesso, fatto di sentimenti e stati d’animo, è dunque stato capace di far riflettere!

Il potere dell’immagine sta proprio nella potenza della facilità di propagazione in quanto colpisce l’essere umano nel profondo, aggirando ostacoli che appartengono a livelli intellettuali diversi; infatti, persone di differenti nazioni o con diverso grado scolastico possono ricevere la stessa suggestione e concordare con essa, qui si evince la grande capacità che l’immagine ha nel creare consensi, se usata in modo corretto, e quanto potere ha se si vuole lanciare un messaggio al mondo. Questo lo sa molto bene il World Press Photo, organizzazione no-profit, che con il suo prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale, premia chi riesce a “raccontare” e far passare il messaggio con un’immagine invece che con un articolo di giornale, quella foto che vale più di cento parole e che rimane impressa nelle menti.  

Tutte le foto del concorso di fotogiornalismo andrebbero menzionate in quanto raccontano qualcosa, cercando di scuotere gli animi affinché si generino cambiamenti, giocando sul fatto che i consensi vadano nella giusta direzione. 

Di seguito ne riporto alcune.

 

Khalil Ahmad, 15 anni, posa a Herat, in Afghanistan, il 19 gennaio 2022, dopo che i suoi genitori hanno venduto il suo rene per 3.500 dollari per permettersi il cibo per la famiglia. La mancanza di posti di lavoro e la minaccia della fame hanno portato a un drammatico aumento del commercio illegale di organi in Afghanistan.

 

immaginare 2

Trovare la libertà nell'acqua

Se vivi circondato dall'acqua, ha senso che tu sappia nuotare. Ma per alcune donne nel mondo, grazie alle usanze e alla cultura locali, non è così. Ora, però, una ONG sta utilizzando istruttrici donne per tenere lezioni di nuoto per le donne locali nell'arcipelago di Zanzibar, al largo della costa orientale dell'Africa.

La fotografa documentarista americana Anna Boyiazis ha catturato questa storia per la prima volta con la macchina fotografica. La serie risultante, Finding Freedom in the Water, è nominata nella categoria People Del 2018 del World Press Photo Award.

 

Francesca Soloperto

Francesca Soloperto

Dilettante Fotografa

Mi faccio catturare da tutto ciò che mi da emozione e immagazzino nel mio Io.

Sono curiosa verso tutto ciò che può insegnarmi qualcosa.

Sono curiosa verso l’Arte qualunque essa sia perché penso che sia espressione di un altro Io, dunque porta alla riflessione e al confronto, perciò crescita.

Considero il “Viaggiare” una forma di Educazione al Sapere e al saper Vivere, aspiro dunque a girare il Mondo…così da poter poi affermare: “ ho conosciuto, ho vissuto!”.

Cos’è per me la fotografia?

“Se guardando la foto questa mi da la stessa emozione che ho provato scattandola allora è lei, diversamente la cancello”.

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