L’uomo nasce come essere sociale e se ciò non accade sottraendosi ai doveri della società, non è degno di considerazione, come sosteneva il nostro grande Dante. In realtà, a questa visione, importante, che ci dovrebbe far riflettere su quanto realmente oggi facciamo affinché la società vada nel verso indicatoci da chi ci ha educati, aggiungerei la visione dell’esser vivo in quanto realmente possiamo fare ciò che ci piace e non cosa la società ci impone. Quanti di noi oggi fanno una passeggiata per assaporare il sapore del vento sulle labbra, osservare un albero fiorire, rendersi conto che appoggiato sulla ringhiera del fiume c’è un uccello migratore che due mesi fa non c’era. Oggi tutto passa inosservato, le cose belle della vita, intendo. Addirittura siamo così assuefatti a quello che la società distorta ci propina, che delle volte non riusciamo a cogliere neanche l’importanza delle notizie serie che vengono date, quasi inabili a caprine il senso.
Non siamo più capaci di mettere in atto quello spirito critico e riuscire a scindere cosa è giusto da cosa è sbagliato, quali verità si celano dietro a una parola non detta. Siamo impegnati ad andare dietro ai trends del momento. Ma in realtà a noi cosa piace fare? Ce lo siamo mai chiesti? Quale hobby mi piacerebbe praticare? Cosa fa sì che corpo e anima si identifichino in un unico essere, che si distingue per caratteristiche ben precise e diverse da un altro, e che dunque ci aggiudica l’unicità. Questa società così frenetica, nella quale si lotta costantemente per la sopravvivenza ci ha fatto dimenticare cosa significa vivere. Ci impegniamo a seguire filosofie di culture diverse cercando di ritrovare noi stessi, quando basterebbe guardare alle nostre tradizioni e approfondire un po’ di più da dove veniamo.
Il perché è semplice, per quanto proviamo a cercare risposte altrove, i motivi e le dinamiche che hanno originato una società sono sempre le stesse: lo spirito di unione, l’aiutarsi l’un l’altro… dunque bisognerebbe tendere un po’ di più questa mano verso l’altro. Riappropriarsi del senso della vita senza frivole sciocchezze. Iniziare a ridare una forma a questi corpi persi e anonimi, e soprattutto a dire buongiorno con un sorriso anche al tuo sconosciuto vicino in metro. Seguiamo l’influencer del momento, ma non sappiamo come si chiama il nostro dirimpettaio. Davvero ci piace vivere così?
Francesca Soloperto