Apr 19, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023
Virginia Cortese

Virginia Cortese

Giornalista pubblicista

Appassionata e onnivora lettrice

Considero i libri come finestre sulla vita, da aprire costantemente per imparare come comportarsi sulle strade del mondo.

I miei libri guida sono La Nausea di Sartre, Amore Liquido di Bauman e Il Libro del riso e dell’oblio di Kundera.

Mi piace contemplare e vivere il Bello, perché sono convinta che sia davvero l’antidoto al male. Adoro l’arte, la corrente espressionistica è senza dubbio quella che mi rappresenta in modo totale, il mio quadro del cuore è Notte Stellata sul Rodano di Van Gogh.

Una visione romantica e di prospettiva sulle cose non può esulare dal ri-conoscersi in un’opera lirica, la mia è La Bohème di Puccini.

Itinerario.

Concernente il percorso relativo al viaggio, talvolta con particolare riferimento alla determinazione spaziale o all’entità.

Viaggio.

Ne scrive il filosofo, Umberto Galimberti: “(…) Quando viaggiare è offrirsi al rischio di non essere compresi, e, al limite, neppure letti come uomini o come simili, allora è la terra a offrirsi senza nessun orizzonte, e il cielo a coprire una vastità senza riferimento, e la storia a inabissarsi nei secoli per evocare tutta quella immaginazione che mai avremmo sospettato avesse riscontri di realtà. (…) Qui il viaggiatore incontra quella parte dell’anima che è la meno spirituale perché è la più istintiva. L’anima-animale, appunto. E istinto vuol dire fondersi con gli odori, le variazioni di temperatura, i suoni, il vento, con il sole che cuoce sulla testa e porta i pensieri su vie associative inconsuete, dove ciò che alla fine si trova è la giusta dimensione di sé”.

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Itinerario.

Concernente il percorso relativo al viaggio, talvolta con particolare riferimento alla determinazione spaziale o all’entità.

Viaggio.

Ne scrive il filosofo, Umberto Galimberti: “(…) Quando viaggiare è offrirsi al rischio di non essere compresi, e, al limite, neppure letti come uomini o come simili, allora è la terra a offrirsi senza nessun orizzonte, e il cielo a coprire una vastità senza riferimento, e la storia a inabissarsi nei secoli per evocare tutta quella immaginazione che mai avremmo sospettato avesse riscontri di realtà. (…) Qui il viaggiatore incontra quella parte dell’anima che è la meno spirituale perché è la più istintiva. L’anima-animale, appunto. E istinto vuol dire fondersi con gli odori, le variazioni di temperatura, i suoni, il vento, con il sole che cuoce sulla testa e porta i pensieri su vie associative inconsuete, dove ciò che alla fine si trova è la giusta dimensione di sé”.

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Che cos’è la verità?

La si faccia breve: “La verità è la rispondenza piena e assoluta con la realtà effettiva”.

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Chiunque si sia fermato, anche solo in uno svagato momento della propria giornata, a fissare un punto qualsiasi, rispondendo di fatto a un interrogativo interno sul proprio esito esistenziale, ha vissuto una esperienza di impatto. Ma anche di catarsi. Di circolare rappresentazione di una visione e contestualmente, di istantanea del presente.

Dove vado?

Cosa sto facendo?

Perché?

Ho effettivamente ottenuto ciò per cui ho lottato e che ho desiderato?

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Canone: regola, norma, dedotta non di rado da esempi. Criterio che deve servire per la conquista o la dimostrazione della verità. Ideale estetico.

Una serie di definizioni sintetiche che disegnano il confine circolare di una pagina bianca (o di un libro intero da scrivere!) cui sottoporre la propria visione, in quello spazio medio, di transito che ha già risposto a una domanda di senso (quella dell’attesa) e si proietta alla concretezza di un risultato. Qualsiasi esso sia!

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