Esausti di questo tempo che non accenna a placarsi, insofferenti alle insofferenze degli altri, la possibilità di costruirsi una mappa di itinerari appetitosi si configura come la migliore delle ipotesi per affrontare i prossimi tempi o i tempi prossimi. Ciò che da queste pagine digitali cerchiamo di proporre è la scelta di itinerari intimi e personali che, a partire dai viaggi verso località nuove, conducano a viaggi verso profondità inesplorate del proprio essere. Uno sguardo che funga da faro, che capti informazioni e le recapiti al proprio interno.
Abbiamo provato ad immaginare itinerari che ci aiutino a star meglio, lontano forse anche da noi stessi. Un invito a vivere un’alterità che ci permetta di osservarci dall’esterno. Si tratta di itinerari ideali, di itinerari culturali, di itinerari di fede, di itinerari ignoti che ci facciano uscire dalla quotidianità per entrare nella straordinarietà con un guizzo nuovo. La ricerca della novità e non della comodità deve essere la guida verso quel mondo di nuove emozioni che sta lì ad aspettarci. Lo psichiatra italiano Paolo Crepet dice infatti che «i veri viaggiatori non sono persone ricche ma curiose. Non sono alla ricerca di comodità, ma di novità, sorprese».
E lo stupore sta appostato dietro l’angolo. Può essere la scelta di una lettura, e cosa meglio di un libro può farci viaggiare e compiere iperbolici cammini? Può essere l’ascolto di un brano musicale, o di un concerto o di una mostra d’arte che ci obbliga ad abbandonare la nostra poltrona ormai logora. Perché no, una bella passeggiata nel silenzio di un bosco, dove a risuonare sono le foglie secche sotto le scarpe o il vento che scuote le cime. Quant’è bello rimanere sotto le chiome quando piove? Bello è anche camminare tra i vicoli dei borghi svuotati e scoprire che in passato la vita brulicava e di quella vita brulicante sono rimaste tracce nelle parole della gente e nella pietra annerita delle case. E che dire della gioia di tornare a casa avendo nel cuore una leggerezza cristallina che svuota e riempie allo stesso tempo di energia nuova.
Casa. È un punto fermo. È il punto fermo della mappa, è il “tu sei qui”. Quel qui è quell’esserci. E quell’esserci c’è perché ha compiuto un periplo durante il quale ha conosciuto terre e incontrato persone. E quel viaggio ha contribuito a costruire quell’essere e quell’esserci. Gli itinerari servono a questo, a costruirci e a ricostruirci. Perché il viaggio è circolare, si gioisce alla partenza e si gioisce al ritorno.
Buone vacanze!
Eva Bonitatibus