Mar 29, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023

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Percorsi: come immaginiamo la nuova strada per giungere alla nostra meta?

«Il luogo in cui speriamo di atterrare è un “lì” cui abbiamo pensato poco, e di cui sappiamo ancor meno. Sarà la non familiarità del luogo a procurarci sollievo (…). Il volo non sembrerebbe tuttavia una fuga se non fosse per la fiducia – che si esprime talvolta in un’utopia visionaria, ma più spesso immagazzinata in quel ventoso passaggio che separa/collega la paura – che esista un luogo in cui le rovine non si accumulano, in cui ciò che è intero non si infrange, mentre ciò che è stato infranto può essere ricomposto. Questo luogo è il futuro; per lo meno, questo luogo non è da nessun’altra parte». Zygmunt Bauman ne “Le sfide dell’etica” (Feltrinelli Saggi).

 

Riprendiamo da qui. E riprendiamo con una consapevolezza diversa. Con maggiore determinazione e autodisciplina. Con un modo di guardare alle cose del mondo, totalmente rinnovato. Una serie di declinazioni che non osservano solo (ed esclusivamente!) la meta, ma soprattutto il percorso. E piuttosto che indugiare in quello che si nega e che non accade, che reca con sé timore e buio, è indispensabile concentrarsi su ciò che, proprio su quel particolare cammino (che si affronta contestualmente), si può realizzare, costruire, pensare, immaginare, sperare.

Questi ultimi sono verbi molto cari, a chi scrive.

E si possono collegare a un grande motore che è quello della responsabilità, in un ponte ideale e irrinunciabile.

Come immaginiamo la nuova strada?

In questo nuovo numero, figlio di un viaggio che viene da lontano, e pieno di stanze di concetti, abbiamo provato a intrecciare i singoli “percorsi”, le personali strategie, le individuali formule di sogno.

Che sia una scintilla per tutti, una esortazione (non priva di magia!) a rimettersi sulla strada. A ribaltare destini. A riaprire una finestra incuriosita su ciò che verrà. A riprogrammare una destinazione.

Qualsiasi sia quella che desideriate!

Virginia Cortese

Virginia Cortese

Giornalista pubblicista

Appassionata e onnivora lettrice

Considero i libri come finestre sulla vita, da aprire costantemente per imparare come comportarsi sulle strade del mondo.

I miei libri guida sono La Nausea di Sartre, Amore Liquido di Bauman e Il Libro del riso e dell’oblio di Kundera.

Mi piace contemplare e vivere il Bello, perché sono convinta che sia davvero l’antidoto al male. Adoro l’arte, la corrente espressionistica è senza dubbio quella che mi rappresenta in modo totale, il mio quadro del cuore è Notte Stellata sul Rodano di Van Gogh.

Una visione romantica e di prospettiva sulle cose non può esulare dal ri-conoscersi in un’opera lirica, la mia è La Bohème di Puccini.