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In ricordo del legame di Mario Luzi con la città di Parma

Pubblicato in Dialogare
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Ci sono posti a cui resti legato per sempre, pur non essendoci nato, ma soltanto passato, lasciando traccia indelebile come un'impronta sul cemento.

Questo è il ricordo che Mario Luzi, poeta toscano, ha lasciato alla città di Parma, in cui viene ricordato con profonda stima e affetto. Un amore reciproco, che il “giovane poeta in esilio”, come lo definì Attilio Bertolucci, non ha mai tenuto nascosto.

Diverse furono le coincidenze che hanno legato l'Emilia e Parma, in particolare, al poeta, dagli esordi alla consacrazione come esponente dell'ermetismo.

Come quando, in tempi non sospetti, l'editore modenese Ugo Guanda aveva pubblicato una raccolta di poesie intitolata “La Barca”. Era il 1935, Mario Luzi aveva 21 anni e con questa pubblicazione sconfinò dalla Toscana per consacrarsi uno dei maggiori esponenti dell'ermetismo. E ancora, la conferma di Luzi nel panorama della letteratura contemporanea fu data dal successo ottenuto con le liriche de l' “Avvento notturno”, pubblicate nel 1940, proprio durante il periodo in cui il poeta si trasferì a Parma per insegnare presso l'Istituto Magistrale “Melloni”. A questo periodo risale l'amicizia con Attilio Bertolucci, un legame così forte tanto che Luzi alla morte dell'amico affermerà: “Il tempo mi aveva preparato a questo congedo. Sono stato suo compagno di giovinezza e di lavoro. Poi è subentrata un'attenzione reciproca ai nostri lavori, ai nostri libri, alla poesia, che ha cementato l'amicizia per tutta la vita, quasi per tutto il secolo!”. Mentre Bertolucci, quando era ancora in vita, nel ricordare i bei tempi trascorsi a Parma raccontava: “Arrivavano [le ragazze] in Via Cavour dove Mario stava seduto a una tavolinetto del Caffè Centrale a bersi un cappuccino, e si dissolvevano nell’aria fredda e azzurra, al di là dei cristalli spessi, immagini eterne di una giovinezza fragile che il poeta non poteva sentire senza una stretta al cuore. […]”. Bertolucci aveva scavato nel pensiero di Luzi a tal punto da cogliere l'essenza della sua anima e della sua poesia. Poesia come espressione di meditazione profonda sulla vita, ecco cosa rappresenta l'ermetismo di Mario Luzi. Numerose sono state le iniziative in occasione del centenario della sua nascita, lo scorso anno, altrettante sono previste per gli ottant'anni dalla pubblicazione della sua prima raccolta “La Barca” e i dieci anni dalla morte avvenuta nel febbraio 2005, a noi piace ricordarlo così...

 

L'immensità dell'attimodialogare M Luzi
                                                                                                         
Quando tra estreme ombre profonda
in aperti paesi l'estate
rapisce il canto agli armenti
e la memoria dei pastori e ovunque tace
la segreta alacrità delle specie,
i nascituri avallano
nella dolce volontà delle madri
e preme i rami dei colli e le pianure
aride il progressivo esser dei frutti.
Sulla terra accadono senza luogo
senza perché le indelebili
verità, in quel soffio ove affondan
leggere il peso le fronde
le navi inclinano il fianco
e l'ansia de' naviganti a strane coste,
il suono d'ogni voce
perde sé nel suo grembo, al mare al vento.

 

Anna Chiara Blasi da Parma

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