Apr 20, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023

La voglia di suonare

Pubblicato in Cultura
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Dicono che le sue canzoni sono sempre le stesse e che sono suonate sempre sui soliti accordi, e allora mi chiedo perché i 135 mila (nelle due giornate di concerto) del Liga Rock Park ad ogni canzone avevano sul loro volto emozioni diverse?

 

La voglia di stupire e di rendere ogni suo concerto unico nel suo genere è ormai nel DNA di Ligabue e a Monza, ancora una volta, non ha deluso il fiume di persone che, da tutta Italia, si è radunata nel grande parco della città lombarda. 

La frase con cui Ligabue ha aperto il concerto “Non mi hanno fatto fare un concerto per 370 giorni: vi sembra giusta come pena da infliggere a un ragazzo nel pieno dei suoi anni?” rispecchia a pieno il piacere che questo artista ha di stare sul palco davanti al suo pubblico che, ad ogni accenno di una sua canzone, comincia a cantarla assieme a lui.

Il suo ingresso sul maestoso palco, in un tripudio di luci, accompagnato dal pianoforte e dopo la sigla con cui la Rai faceva iniziare i suoi programmi da il via al tanto atteso concerto che si apre con la festeggiata che ha fatto “urlare contro il cielo”, come da 25 anni a questa parte. Un cielo sereno, in una notte freddina e umida dopo una giornata calda e soleggiata che ha reso meno lunga l’attesa.

A rendere ancora più emozionante la serata è stato lo schermo, da 850 metri quadri alle spalle della band, sul quale, per ogni canzone, scorrevano immagini e frasi capaci di rendere ancora più speciali i momenti vissuti dal pubblico.

I 135 mila del pubblico che hanno riempito, nei due giorni di concerto, ogni angolo del maestoso parco, tanto da far dire al Liga, dopo i primi 3 pezzi di apertura, pescati dal repertorio degli anni 90, “Il parco è meraviglioso, siete arrivati voi con la vostra bellezza ed è centuplicata”, questo a voler ribadire, ancora una volta, l’importanza del luogo scelto proprio per “il suo essere speciale”.

La scaletta si è poi allungata a 31 brani, per tre ore di musica che hanno regalato i quattro estratti dal nuovo concept album “Made in Italy” in uscita il 18 novembre (G come Giungla e gli altri tre inediti), ma anche tantissimo della prima metà della produzione del Liga che hanno portato il pubblico avanti e indietro nel tempo in un tripudio di emozioni.

La grande novità inserita nel mega concerto è stata la squadra dei fiati in scena sul Sale della terra e la prima passerella per dire che Questa è la mia vita.

Leggero è stata la canzone in scaletta votata dal pubblico che ha fatto dire al Liga: “La faccio quasi sempre, avete voluto togliere il quasi”.

Il momento più toccante, per il significato che la canzone racchiude in se, è stato sulle prime note di Lettera a G., entrata in un live per la seconda volta in undici anni, ed è stata eseguita mani in tasca e occhi negli occhi con il suo pubblico.

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Rara, per sua stessa ammissione (“L’ho fatta poco. Non so perché, anche perché è una delle mie preferite), anche Metti in circolo il tuo amore, ancora più speciale perché inserita in un set acustico con Non è tempo per noi e Lambrusco e pop corn. Insomma, tanto per colpire al cuore i fan, di tutte le età, con uno stile che schiaccia l’occhio a qualche rocker d’Oltreoceano e a tutti coloro che criticano i suoi arrangiamenti “tutti uguali”, come la scelta di inserire negli arrangiamenti sax, tromba e flicorno.

Ancora avanti e indietro nel tempo con uno sfoggio potente di batteria e chitarre (Il muro del suono) e la sicurezza che dà ballare sul mondo sapendo di essere sempre “quelli là , quelli tra palco e realtà”, fino ai bis e al saluto affidato ancora alla festeggiata (“Un inno perché voi avete voluto che lo diventasse”), che in versione acustica, rende l’atmosfera ancora più speciale, con strette di mano e sguardi innamorati alla platea da parte del Liga nazionale.

La due giorni di Monza si è dimostrata, ancora una volta, un esperimento riuscito da parte di Ligabue, perché la festa, organizzata per oltre 135mila spettatori, ha permesso al pubblico di volare tra i ricordi e i momenti legati a ciascun brano.

Vincenzo Pernetti 

Vincenzo Pernetti

Informatico prestato alla cultura

Ho tanta voglia di cimentarmi in nuove avventure come il progetto Gocce d'Autore

Pur non essendo un grande appassionato di libri e di arte adoro seguire iniziative di tipo culturale al fine di aprire i miei orizzonti

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