E’ stato lo slogan della “chiamata pubblica”, che ha consentito di realizzare uno spettacolo teatrale sul “La Divina Commedia”, in cui il pubblico ha aiutato a costruire la messa in scena, ne è stato autore e protagonista, in un antico convento per le vie cittadine.
E’ successo a Matera ad opera del “Teatro delle Albe” di Ravenna. L'attrice Ermanna Montanari e lo scrittore e regista Marco Martinelli sono tornati in Basilicata, per realizzare uno dei progetti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Il metodo della chiamata pubblica: per tornare alle radici del Teatro Medievale, quando la rappresentazione aveva come punto di riferimento il Tempio. In questo caso: il complesso de “Le Monacelle” - dove si realizza la relazione con l'Eterno - e la strada: i vicoli degli antichi rioni Sassi, in cui si realizza la relazione con la Comunità, la polis greca.
Con questa logica è stato messo in scena “Il Purgatorio”.
Circa 200 persone, tra professionisti e cittadini, che hanno “fatto” e “completato” l'opera. Portati per mano da un Canto all'altro del Purgatorio e nei luoghi-set della città.
Ognuno di loro è Dante, simbolo dell'umanità intera e di un percorso.
Un modo nuovo, ma antico di intendere il Teatro, che - sul set naturale dei Sassi di Matera - diventa spettacolare.
“Il Purgatorio” è la seconda parte di una trilogia iniziata nel 2017. Lo scorso inverno al Teatro “Stabile” di Potenza, è andata in scena la prima parte: un poemetto su Dante, bilingue, recitato in italiano e in dialetto romagnolo, davvero sorprendente. Bellissima l'ambientazione. Tante luci, musica dal vivo, grafica computerizzata e la voce potente di Ermanna Montanari. I testi di Martinelli – suo autore, regista e compagno di vita – sono scritti appositamente per questa “voce”, che l'autore definisce “fuoco, vento, aria”.
Grande forza recitativa ed evocativa, anche grazie alla scenografia, ai giochi di luce, alla colonna sonora. Tutto moderno, nuovo, importante, per un teatro che rimane essenzialmente di parola.
Di Grazia Napoli