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Zona d'ombra - Una scomoda verità

zonaDombra

Un giorno di settembre del 2002, l'anatomopatologo Bennet Omalu, nigeriano emigrato a Pittsburgh, ancora non perfettamente al passo con l'America e le sue passioni, si trova a dover indagare la causa della morte di Mike Webster, leggenda del football americano, finito in disgrazia a vivere in un pick-up, tormentato da spaventose emicranie. Omalu è uno che fa ridere i colleghi, perché parla con i morti, vive il suo lavoro come una missione e non lascia mai perdere. Per questo, paga di testa propria i costosi esami al cervello di Iron Mike e scopre una verità a dir poco scomoda, che mette in breve in pericolo la sua carriera e persino la sua famiglia.
"Diciamo che possiedi una multibilionaria lega di football. E diciamo che la comunità scientifica - a cominciare da un giovane patologo di Pittsburgh per continuare con un coro di neuroscienziati da tutto il Paese- viene da te e ti dice che i traumi da scontro stanno facendo impazzire i giocatori, li stanno rendendo pazzi al punto da uccidersi, e lì, nei tessuti del cervello, c'è la prova di tutto questo. Ti unisci agli scienziati e provi a risolvere il problema, o usi il tuo potere per screditarli?" È questo il punto dell'articolo di Jeanne Marie Laskas, apparso su GQ, che per primo ha fatto conoscere al mondo il dottor Omalu e che ha ispirato il film di Peter Landesman, già autore di un accattivante per quanto televisivo dietro le quinte ospedaliero dell'assassinio di JFK.

 

 

 

Codice 999

codice999

Michael e la sua banda sono capaci di colpi grossi: sono ex militari e poliziotti corrotti, addestrati, armati, senza scrupoli. La russa Irina, però, li tiene in pugno, e questa volta l'unico modo per accontentarla sembra essere quello di far scattare un 999. Solo uccidendo un agente, infatti, e sfruttando il richiamo di tutte le volanti sul luogo, Michael e i suoi avranno tutto il tempo di andare a segno altrove. Se poi quell'agente è Chris, nuovo del reparto e nipote del capo, ancora meglio. O forse no. Forse qualcosa andrà storto, in maniera del tutto imprevedibile, perché così è la vita e così funziona il buon cinema.

Vito Coviello

informatico per caso...

Cerco da anni di essere chi sono...

sicuramente ambizioso, e pronto a scalare montagne, sono semplicemente umano.

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