Apr 19, 2024 Last Updated 9:23 AM, Dec 12, 2023

Cosa guardare #iorestaacasa

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Ci adattiamo a nuove abitudini in questo periodo, e così senza dimenticarci dei Cinema e dei Teatri, rimaniamo a casa, le piattaforme di streaming offrono un' ampia scelta come:

 

ULTRAS

  

 

Esiste un mondo che si nasconde tra gli spalti e le curve di ogni stadio. È un mondo violento, fatto di cori, striscioni, petardi, lame, scontri, di partite a porte chiuse e diffidati. È un amore violento quello tra la squadra del cuore e gli “Ultras”.

Disponibile su Netflix, il film “Ultras” è diretto da Francesco Lettieri, al suo esordio come regista. La pellicola è uno spaccato nudo e crudo della vita di un gruppo di ultras del Napoli, ovviamente all’inizio del film si precisa che fatti, nomi e riferimenti sono frutto di fantasia.

 All’interno del gruppo degli Apache si ha una vera e propria gerarchia, i capi fondatori del gruppo sono ormai uomini sulla cinquantina, che dopo il DASPO (divieto di accesso alle manifestazioni sportive), devono recarsi in questura ad ogni partita, ormai l’unico modo per seguire la squadra del cuore è tramite la televisione o la radio. Tra questi c’è Sandro, che si è ormai reso conto di essere invecchiato, e che la sequela di scelte sbagliate l’hanno portato a condurre una vita un po' misera. Subito dopo vengono i giovani, come Pecheño e Gabbiano che vogliono far sentire la propria voce, cercano lo scontro ad ogni partita, e le trasferte sono, per loro, il momento per incutere terrore alle tifoserie rivali. E infine al fondo della piramide degli Apache ci sono loro, la nuova leva, ragazzini sui sedici anni come Angelo che nel gruppo vede una famiglia, lui che una vera famiglia non ce l’ha, il padre lo ha abbandonato, e suo fratello Sasà è morto proprio durante uno dei tanti tafferugli.

Nessun aspetto è edulcorato, tutto viene narrato in modo realistico, violento e doloroso. Sandro, interpretato da Aniello Arena, e Angelo sono i ruoli chiavi del film. Il primo ha raggiunto la consapevolezza della miseria in cui vive a causa proprio delle risse, degli scontri con tifosi e polizia. Tuttavia in lui c’è speranza, vuole trovare un po' di serenità, e magari l’amore con Terry per cui prova subito una forte attrazione. Angelo, invece non sa proprio cosa fare, il suo unico punto di riferimento è Sandro, e quest’ultimo per Angelo vuole solo il meglio, non desidera che faccia le sue stesse scelte, vuole proteggerlo dalla sorte che è toccata a lui o al fratello Sasà.

Lo scontro tra generazioni è il punto focale del film, i giovani non concordano con i capi, vogliono lo scontro, sono più avvezzi alle provocazioni alle tifoserie rivali e questo li porterà a staccarsi e a fondare un nuovo gruppo i “No Name Naples”.

Molto spesso seguire i dialoghi potrebbe farsi complicato, infatti i personaggi parlano frequentemente in dialetto, perciò, in aiuto, saranno presenti i sottotitoli. Se siete deboli di cuore probabilmente non è il film che fa per voi, in quanto non ci viene risparmiato assolutamente nulla: scontri, pestaggi, sesso e droga sono sempre presenti. Non c’è alcun filtro, tutto è raccontato così come potrebbe essere vissuto dai veri gruppi degli Ultras. Un lungometraggio di spessore, che trova nel contesto del gruppo l’occasione di focalizzarsi sui singoli e raccontare le loro storie, senza risultare scontati, capace di rapirci e farci vivere per circa due ore in una realtà che sembra non appartenerci.

 

INTO THE WOODS

La piattaforma Disney+ ha debuttato in Italia il 24 marzo con un ampio catalogo, e mentre scorri la lista ti ritrovi a ripercorrere la tua infanzia, ma tra i classici Disney puoi anche trovare film mai sentiti prima, come “Into the woods”. La pellicola è un adattamento cinematografico dell’omonimo spettacolo teatrale, i cui personaggi sono tratti da alcune delle più celebri fiabe, come Cenerentola, Jack e il fagiolo magico, Cappuccetto Rosso e Raperonzolo.

Tutti i personaggi sono accomunati dall’insoddisfazione per la propria vita e da un desiderio che vogliono ardentemente veder realizzato. Cenerentola desidera andare alla festa del principe, il piccolo Jack spera che la sua mucca torni a produrre latte, per non doverla vendere, e una coppia di panettieri vorrebbe da tempo un figlio. Saranno proprio questa coppia di fornai, che nel tentativo di spezzare la maledizione che la Strega aveva fatto loro, intrecceranno il loro cammino con quello degli altri personaggi.

Il film si divide in due parti, la prima vede la coppia di fornai alla ricerca dei quattro oggetti necessari a spezzare l’incantesimo che gli impedisce di avere un bambino, nel mentre incontreranno Cappuccetto Rosso che non fa altro che mangiare dolci, Jack che, a malincuore, deve vendere la sua mucca, Cenerentola che continua a scappare dal principe azzurro e la povera Raperonzolo costretta a vivere rinchiusa in una torre. La seconda parte invece ci mostra cosa succede dopo aver spezzato la maledizione, e come i personaggi si ritroveranno tutti insieme, nello stesso bosco nel quale si erano incontrati la prima volta.

Anche se la Disney ci ha abituato a veri e propri “capolavori”, questo non appartiene assolutamente a tale categoria. Come prima cosa nella descrizione del film troverete il termine “rivisitazione”, ma a mio parere non è propriamente vero, quando penso a una rivisitazione delle storie immagino ad esempio il lavoro che è stato fatto nelle serie tv “Once upon a time”, dove ogni fiaba viene realmente riscritta, lasciando intatte solo le caratteristiche principali del personaggio, invece in questo film fanno esattamente quello che fanno nelle loro fiabe, cambia solo in alcuni casi il loro finale. In secondo luogo questo dovrebbe essere un musical, tuttavia le canzoni non hanno nulla che le contraddistingue, sembra quasi che la melodia sia sempre la stessa ma che cambino unicamente le parole.

Di questo film si salva, indubbiamente, il cast, gli attori scelti sono tutti di un certo calibro, troviamo la favolosa Meryl Streep nelle vesti della strega, Johnny Depp nei panni del lupo, scelta più che azzeccata, solo che diventa difficile immaginare che si sia ingoiato la nonna e Cappuccetto Rosso per intero, e che loro vivano nel suo stomaco.  Ci sono poi Anna Kendrick, Chris Pine, Christine Baranski, James Corden e Emily Blunt, quindi non proprio i primi che hanno trovato per strada. Qualche risata ve la ruberanno sicuramente i principi di Cenerentola e Raperonzolo, che cantando si lanceranno in una gara “al chi soffre di più” e la Strega che compare quando meno ve lo aspettate.

Probabilmente vedere questo film non vi arricchirà, non vederlo non vi priverà di nulla, ma in ogni fiaba possiamo trovare un insegnamento e così anche in questo film: i personaggi si trovano in questo bosco, luogo insidioso, e dovranno affrontare delle prove talvolta tangibili altre volte interiori, ma citando il panettiere: “Ne usciremo vivi e per farlo dobbiamo restare uniti!”, questo vale anche per noi che stiamo vivendo questo periodo di quarantena.

 

BRITTANY NON SI FERMA PIU’

 

 

Quante volte non ci siamo sentiti abbastanza? I momenti di sconforto possono essere molteplici, ma non devono diventare la scusa per adagiarsi.

Per la ventottenne Brittany Folgler la vita sembra aver una direzione tutt’altro che felice, un lavoro poco retribuito, amicizie sbagliate e uno stile di vita dannoso la stanno conducendo al collasso. Recatasi in uno studio medico, per farsi prescrivere un anti depressivo, riceverà invece una diagnosi che nessuno vorrebbe, Brittany è in sovrappeso e urge rimettersi in forma. La pigrizia, le cattive abitudini e l’autostima sotto i piedi sono avversari difficili da sconfiggere, soprattutto se non si è disposti a chiedere aiuto. Ma la nostra “eroina” incontrerà sul suo cammino amici fidati pronti a supportarla, con il passare del tempo e dei miglioramenti ottenuti sarà lei stessa ad alzare la posta in gioco, sfidandosi a correre la maratona di New York.

La commedia, disponibile su Prime Video, è il primo film girato durante la maratona nella Grande Mela, segue le vicende di una ragazza in sovrappeso durante un anno, nel quale si impegnerà per rimettersi in salute, migliorando non solo il suo aspetto esteriore ma anche la sua autostima e il suo relazionarsi alle persone, dopotutto anche il motto latino ci ricorda che è importante avere una mente sana in un corpo sano.

Il film è una semplice commedia, di cui già si intuisce il finale, eppure sono i piccoli dettagli a rendere realistici i personaggi e talvolta a ritrovarci in essi, probabilmente d’aiuto è il fatto che la storia sia vera e che oggi Brittany O’Neil ha 35 anni, un fisico atletico e lavora per un’organizzazione che si occupa di ricollocare i rifugiati. Prima della trasformazione fumava, beveva, non faceva sport ed era 36 chili in sovrappeso.

Nonostante il finale scontato, può essere un ottimo punto di partenza per riflettere sulla propria vita, sulle abitudini, sugli obbiettivi ed anche sulle relazioni. Nella pellicola Brittany è l’amica bruttina da cui andare quando si sta male, oppure si ha avuto un litigio con il ragazzo, per ricordarsi che c’è sempre chi sta peggio di te, ma l’amica e coinquilina, per cui la nostra protagonista è sempre stata una spalla, non sarà altrettanto di sostegno. Questo deve portarci a capire che anche le relazioni possono essere tossiche come il fumo, e come l’alcol possono annebbiare la mente facendoci dimenticare che è importante come prima cosa prendersi cura di sé stessi, altrimenti non saremmo in grado di aiutare chi ci circonda e ci vuole davvero bene.

A decidere del nostro destino siamo sempre e soltanto noi, perciò alziamoci dal divano e prendiamo in mano la nostra vita… sì ma solo dopo aver visto il film.

 

di Laura Coviello

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