Dilettante Fotografa
Mi faccio catturare da tutto ciò che mi da emozione e immagazzino nel mio Io.
Sono curiosa verso tutto ciò che può insegnarmi qualcosa.
Sono curiosa verso l’Arte qualunque essa sia perché penso che sia espressione di un altro Io, dunque porta alla riflessione e al confronto, perciò crescita.
Considero il “Viaggiare” una forma di Educazione al Sapere e al saper Vivere, aspiro dunque a girare il Mondo…così da poter poi affermare: “ ho conosciuto, ho vissuto!”.
Cos’è per me la fotografia?
“Se guardando la foto questa mi da la stessa emozione che ho provato scattandola allora è lei, diversamente la cancello”.
Gli ignavi danteschi li ho sempre immaginati così, come ombre vaganti senza corpo. Un’anima esistente, ma non così consapevolmente da compiere scelte. Io non voglio esser dura come Dante (del quale ricordiamo il suo essere attuale, sempre, anche nel settecentenario della sua morte), che li definisce come “l’anime triste di coloro che visser sanza infamia e sanza lodo”, però per descrivere queste ombre presenti nella foto, potrei scegliere il verso di coloro “che mai non fur vivi”. Delle anime che ci sono, ma che nella realtà non trovano un corpo nel quale prendere forma. Vi spiego il perché.
Opera tratta dalla Galleria di Egidio Antonaccio
Egidio Antonaccio prima di essere un meraviglioso artista è il mio zio d’America preferito. L’ho sempre guardato con occhi incuriositi, questo zio alto e con il baffetto, che viveva dall’altra parte del mondo, e benché non potesse presenziare i pranzi natalizi non ha mai fatto mancare il suo regalo sotto l’albero e la telefonata alla vigilia. Immancabile la sua telefonata il 30 giugno per gli auguri di compleanno alla sua nipotina. C’è sempre stato questo forte legame, anche se abbiamo vissuto distanti, in realtà non so spiegare il perché, ma questa intesa mi è sempre piaciuta. Quando veniva a trovarci era una gran festa a casa, non poteva venire tutti gli anni, l’America non è poi proprio dietro l’angolo, inoltre anche lui aveva i suoi impegni lavorativi, anche essere un artista è un lavoro. Lo aspettavo con un senso di ansia misto a gioia, fino a quando non giungeva la telefonata dall’aeroporto di Roma, era fatta! Lo zio era atterrato, quattro ore e lo avrei visto sbucare con la sua auto a noleggio da dietro la semicurva. A volte impaziente gli andavo incontro, mi avrebbe poi presa a bordo fino a casa. Le sue permanenze mai ben chiare e definite, in fondo adesso che anche io vivo in un altro continente lo capisco; quando torni nella tua terra vorresti fare tante cose e rivedere tanti amici, e purtroppo il tempo è sempre tiranno, ma mai è mancata la sua visita a Firenze.
Dicembre, qualche giorno prima della vigilia di Natale. Le stazioni e le autostazioni sono piene di studenti che ritornano nelle proprie terre d’origine. I viaggi per lo più sono notturni, soprattutto per chi, come me, deve attraversare gli Appennini, otto ore di viaggio prima di arrivare a Castelluccio Inferiore sono tante, almeno di notte avremmo dormito e recuperato un giorno.
Se dico mappatura il pensiero va subito alla geografia: «rappresentazione piana di una porzione della superficie terrestre», come recita il dizionario. Potremmo pensare alla scienza con la mappatura dei geni; in matematica, invece, è inteso come associazione biunivoca tra elementi di un insieme A e quelli di un altro insieme.
05.01.2021 Si parte! Destinazione Nord Queensland. Dopo aver lavorato per tutte le festività, poiché qui in Australia sono diventata Chef, arriva il tempo delle vacanze!