L’opera contiene alcuni degli articoli e saggi che il giornalista Rai, scomparso prematuramente, aveva raccolto nel corso della sua professione per la TgR Basilicata e successivamente per le pagine locali della Gazzetta del Mezzogiorno.
L’intento dell’autore è di raccontare la storia della Basilicata attraverso la vita degli uomini e delle donne che hanno lasciato traccia del loro operato negli ultimi decenni. Una galleria di personaggi conosciuti personalmente ed amati intellettualmente da Rocco Brancati. I poeti Sinisgalli, Parrella, Pierro, Stolfi, Beatrice Viggiani, Trufelli, i registi Pasquale Festa Campanile e quelli che hanno avuto contatti con questa terra come Francesco Rosi. E poi gli storici della levatura di Antonio Cestaro, Tommaso Pedio, Gabriele de Rosa e Giuseppe Galasso, punti di riferimento indiscussi, e i maestri del giornalismo da Giovanni Russo a Orazio Gavioli.
Tante le personalità che si incontrano lungo il percorso narrativo tracciato dall’autore alla ricerca di quella lucanità racchiusa in ciascuno di loro. Un vero atto d’amore verso questa regione che Rocco Brancati non ha mai smesso di cantare. Proprio come un aedo. Scrive Luciana Fatone nella postfazione: “Telecamera ad armacollo e microfono, sempre con sé. Da professionista. Neanche quando è andato in pensione ha smesso di raccontare la realtà, di partecipare a eventi, di intervistare personaggi, di costruire schede per le tante associazioni, Parchi letterari e Fondazioni con cui collaborava. Giornalista sempre, fino alla fine.” L’intero ricavato del libro sarà devoluto alla ricerca.
Eva Bonitatibus